Ricordate il detto “una mela al giorno leva il medico di torno”? Forse a coniarlo è stato qualche contadino alto-atesino, dal momento che nella provincia autonoma di Bolzano a farsi carico della coltivazione di questo frutto dalle innumerevoli varietà ci sono la bellezza di 7 mila coltivatori locali. Il momento culminante della loro attività è quello della raccolta, che a seconda della varietà, ha luogo da agosto a novembre. Tra i primati dell’area vi è anche il fatto che l’Alto Adige è il maggiore produttore di
mele biologiche d’Europa e molti frutticoltori adottano metodi di produzione integrata che garantiscono l’equilibrio naturale del frutteto. Oltre che da gustare (da sola o come componente imprescindibile dello studel), la mela ma è un frutto interessante anche da conoscere da vicino, con una passeggiata tra i meleti, in un maso contadino o ancora con una visita guidata al museo della frutticoltura di Lana. All’interno della residenza medievale di Larchgut, il museo ospita un’ampia documentazione sulla storia e sulla situazione attuale della frutticoltura in Alto Adige ed è un invito a scoprire il mondo delle mele di oggi e di un tempo. C’è anche una sezione per gli ospiti più piccoli. Per orari di apertura del museo e prezzi visitare il sito: https://www.obstbaumuseum.it/preise-oeffnungszeiten-obstbau?lang=it Potete esplorare l’Alto Adige, la terra delle mele, a piedi o in bicicletta: sono tantissimi i sentieri escursionistici e le piste ciclabili che attraversano i meleti altoatesini. E se dopo tanto parlare di mele vi è venuta voglia di mangiarle, ecco un elenco dei punti vendita dove potete trovare le Mele Alto Adige.
Qui trovate Indicazioni su visite guidate ai meleti https://www.melaaltoadige.com/it/il-mondo-delle-mele/visite-guidate-ai-meleti.html
Foto: IDM/Südtiroler Apfelkonsortium/Patrick Schwienbacher
